Le dieci idee irrazionali di Ellis
Io devo, tu devi, egli deve. Noi dobbiamo, voi dovete, essi devono.
Il termine convinzioni irrazionali è stato coniato da Albert Ellis, fondatore della Terapia Razionale Emotiva (RET), che si basa sull'idea che emozioni e comportamenti siano il prodotto delle credenze di un individuo e della sua interpretazione della realtà. Oggi (per fortuna!) non si parla più di idee irrazionali, ma disfunzionali o dannose.
In quest’ottica, l'obiettivo terapeutico è quello di guidare la persona nell'identificazione dei suoi pensieri disfunzionali e aiutarla poi a sostituire tali idee con pensieri più utili e funzionali, che le permettano di raggiungere efficacemente i propri obiettivi.
Siamo guidati dai nostri pensieri, e pensieri negativi portano a visioni negative e distorte della realtà. Queste convinizoni sono profonde e radicate. Esercitano una grande influenza sulla nostra vita. Quali sono?
Devo ricevere amore e approvazione da tutte le persone per me significative.
Devo essere assolutamente competente, adeguato in tutte le cose o almeno devo mostrare talento e competenza nelle cose importanti.
Devo considerare la vita terribile, spaventosa e disastrosa, quando le cose non vanno nel modo che avrei voluto.
Devo considerare la gente che fa del male o compie degli errori come individui malvagi e cattivi, e li devo severamente giudicare, condannare e punire per le loro colpe.
Se qualcosa appare pericolosa o fa paura, devo preoccuparmi e allarmarmi fortemente.
La gente deve produrre più di quanto fa e devo giudicare negativo e condannabile il mio comportamento, se non trovo subito buone soluzioni ai problemi della vita.
La sofferenza emotiva proviene da pressioni esterne e abbiamo scarsa abilità nel controllare le nostre reazioni e nel liberarci da depressione e ostilità.
E' molto più facile evitare di impegnarsi nelle molte difficoltà della vita e nelle responsabilità, piuttosto che sottomettersi a svariate forme di autocontrollo.
Il passato conserva tutta la sua importanza e poichè ha fortemente influenzato la mia vita, riesce a condizionare oggi i miei sentimenti e il mio comportamento.
Si può raggiungere la felicità con inerzia e passività.
Notate quanto sia ricorrente il "dovere"? Quanto siano imperative e assolute? Quanto non lascino spazio a scenari alternativi? Ecco infatti che Ellis si rese conto che era possibile considerare tutte queste convinzioni come legate a doverizzazioni di base. Si tratta di distorsioni del pensiero che impongono rigide regole su come le cose, appunto, devono andare. Ne esistono di tre tipi:
doverizzazioni su noi stessi
doverizzazioni sugli altri
doverizzazioni sulla vita e sul mondo
Nonostante la forza che questi pensieri esercitano sulle nostre vite, non dobbiamo rassegnarci di fronte ad essi. Non sono una condanna. Dobbiamo ricordarci che cambiare il nostro modo di pensare è possibile (di questo abbiamo già parlato qui)!